Ricordo di Bruno Bertotti

Il 20 ottobre 2018 è scomparso a Pavia il prof. Bruno Bertotti, astrofisico, professore emerito dell'Università di Pavia, già membro del Dipartimento di Fisica Nucleare e Teorica.

Bruno Bertotti era nato a Mantova nel 1930. Fu il padre, ferroviere, a trasmettergli la passione per le scienze. Studente del Collegio Ghislieri dal 1949 al 1953, si laureò in Matematica nel 1953 e in Fisica nel 1954. Trascorse un periodo (settembre 1953 - luglio 1955, con un'interruzione di cinque mesi nel 1954) come ricercatore al Dublin Institute for Advanced Studies, nella School of Theoretical Physics, sotto la direzione di Erwin Schrödinger.

Tra il gennaio 1958 e il giugno 1959 fu all’Institute for Advanced Studies di Princeton e quindi ricercatore al Princeton Plasma Physics Laboratory dal 1959 al 1961. Dal 1961 al 1967 è stato direttore di ricerca presso il “Laboratorio Gas Ionizzati” dei laboratori nazionali di Frascati dell’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare). Vinse la cattedra di Fisica a Messina nel 1967. Dal 1971 al 2003 fu professore all’Università di Pavia. È stato visiting professor all'Università di Cambridge e all'Università del Colorado a Boulder.

Nell’attività di ricerca si è dedicato in particolare alla cosmologia e alla relatività generale, contribuendo con nuove idee alla rinascita della teoria della gravitazione. Il suo contributo più noto è una soluzione esatta, statica e asimmetrica, dell’equazione di campo di Einstein, detta metrica di Bertotti-Robinson. Ha inoltre sviluppato con Julian Barbour la tecnica di best matching per derivare le equazioni gravitazionali direttamente da misure astronomiche. Si tratta di una riformulazione della teoria della relatività generale usando il principio di Mach e l'idea, originariamente dovuta a Leibniz, che spazio e tempo siano solo il risultato delle reciproche relazioni metriche (di distanza) tra oggetti fisici.

Ebbe un ruolo di primo piano nelle esplorazioni planetarie. Per la missione spaziale Ulysses (1990 – 2009) è stato responsabile di un esperimento finalizzato alla rivelazione di onde gravitazionali. Nell’ambito della missione Cassini (1997 – 2017), di un esperimento effettuato nel 2002 che rappresenta tuttora la miglior verifica sperimentale della teoria della relatività generale. In particolare, ha ottenuto la misura più accurata del parametro γ, che vale γ = 1 in relatività generale e γ = 0 nei modelli gravitazionali newtoniani.

Nel 1977 fu invitato a contribuire al primo volume di The Encyclopaedia of Ignorance sui misteri irrisolti della fisica (Pergamon Press, 1977), con un capitolo sugli enigmi della gravitazione (The Riddles of Gravitation). È stato coautore, con Paolo Farinella e David Vokrouhlicky, del libro Physics of the Solar System - Dynamics and Evolution, Space Physics, and Spacetime Structure (Kluwer Academic Publishers, 1990, 2003) e con Paolo Farinella di Physics of the Earth and the Solar System - Dynamics and Evolution, Space Navigation, Space-Time Structure (Springer, 2013), manuali astrofisici di riferimento sulla Terra e il sistema solare.

Fu molto impegnato nell’USPID (Unione scienziati per il disarmo) e tra i fondatori, nel 1990, della SIGRAV (Società italiana di relatività generale e fisica della gravitazione ). Il 1 giugno 2007 gli fu conferita dal Presidente della Repubblica la medaglia d’oro ai Benemeriti della Scienza e della Cultura. Nel 2016 ricevette il premio Ghislieri.

Bruno Bertotti è stato uno dei punti di riferimento del Dipartimento di Fisica Nucleare e Teorica, poi Dipartimento di Fisica. Appassionato di scienza così come di arte e cultura, sempre presente e disponibile con gli studenti, è stato un maestro di rigore scientifico. Il Dipartimento di Fisica lo ricorda per i suoi contributi teorici e sperimentali alla fisica della gravitazione e per l’impegno esemplare come scienziato e docente.


Altri ricordi:

Conferenza Mauro Carfora, Mantova, 24 ottobre 2019



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