Ricerca applicata e trasferimento tecnologico

Premessa - Ormai da vari anni le ricerche di natura applicata (sovente di carattere interdisciplinare) hanno assunto un ruolo rilevante in diversi settori della fisica, in particolare della fisica della materia e della fisica medica. Ciò risponde a diverse ragioni: la possibilità e l'opportunità di contribuire al progresso socio-economico attraverso programmi di ricerca di interesse industriale e mediante il trasferimento tecnologico nei confronti di industrie ed enti di ricerca; la necessità di attrarre finanziamenti oltre a quelli (purtroppo quasi scomparsi) dedicati alla ricerca di base; la possibilità di partecipare a programmi di ricerca a medio-lungo termine in settori strategici per la società; le grandi opportunità culturali offerte dai settori interdisciplinari (ad esempio fisica dei sistemi viventi, micro- e optoelettronica, energetica, beni culturali) e dalla fisica dei dispositivi. Il passato dimostra che molte grandi scoperte, anche di effetti fisici di grande rilevanza, hanno avuto origine dallo studio e dallo sviluppo di dispositivi di vario genere: si pensi (per fare un esempio) all'effetto Hall quantistico, che è stato scoperto in un transistor MOSFET di silicio. La ricerca applicata e interdisciplinare amplia in grande misura i confini culturali della tradizionale ricerca di base, stabilendo un proficuo legame fra l'Università e gli attori industriali, sociali ed economici, pubblici e privati. Al di là degli aspetti di finanziamento, pur importanti, appare chiaro che ricerca di base e ricerca applicata si devono sostenere a vicenda e sono le due colonne su cui si deve fondare l'attività di un Dipartimento scientifico.

Linee di ricerca applicata - Il Dipartimento di Fisica è fortemente impegnato in diverse linee di ricerca applicate e interdisciplinari, che ricadono in larga misura nei settori strategici individuati dai piani di ricerca nazionali ed europei: salute, energia, ICT (Information and Communication Technology), beni culturali, science education. Si adopera inoltre al fine di promuovere programmi di ricerca con industrie ed enti pubblici e privati su tematiche applicative attuando il trasferimento tecnologico. Nel seguito vengono brevemente descritte le attività di ricerca applicata del Dipartimento nelle seguenti aree:

Trasferimento tecnologico - Il Dipartimento di Fisica conduce varie ricerche in collaborazione con industrie nell'ambito delle aree strategiche sopra elencate. Obiettivo importante di queste attività è il trasferimento delle conoscenze sviluppate nel Dipartimento ai fini della realizzazione di nuove applicazioni, tecnologie, prodotti ad alto tasso di innovazione. Il Dipartimento promuove la partecipazione a programmi di ricerca industriale a medio-lungo termine, quale mezzo per assicurare continuità alla ricerca stessa e per rendere possibile il passaggio dai concetti di base allo sviluppo sperimentale di dimostratori e prototipi. Fra le industrie con le quali vi sono collaborazioni di ricerca occorre menzionare ENI SpA, ST Microelectronics, Pevafersa, Bracco Imaging, Bruker Biospin, Colorobbia, Horiba Jobin Yvon. Vi è inoltre una stretta collaborazione nell’ambito della fisica biomedicale con la Fondazione Mondino e l’Istituto Europeo Oncologico.

Il Dipartimento promuove altresì la tutela della proprietà intellettuale e delle invenzioni realizzate nell'ambito delle ricerche, anche attraverso il deposito di brevetti. Nel caso di invenzioni originate nell'ambito di ricerche con industrie o con altri enti, è auspicabile il deposito di brevetti congiunti, a condizioni che tutelino sia la visibilità e la tracciabilità del contributo dell'Università di Pavia, sia l'interesse dell'industria allo sfruttamento commerciale.

Il Dipartimento auspica e favorisce la creazione di spin-off, specialmente da parte di giovani ricercatori, quale mezzo per facilitare lo sviluppo di nuove tecnologie in ambito privato ma in stretta collaborazione con la ricerca universitaria. Dalle attività di ricerca del Dipartimento nel campo dei biosensori, in collaborazione con il Joint Research Center della Commissione Europea, è nata la spin-off PLASMORE - Plasmonics for Molecular Recognition, riconosciuta quale spin-off accademica dell'Università di Pavia. Il Dipartimento auspica sia la crescita e il consolidamento di PLASMORE, sia la creazione di altre spin-off per la valorizzazione dei risultati delle ricerche.

Per tutte queste attività il Dipartimento collabora con il Centro per l'Innovazione e il Trasferimento Tecnologico dell'Università di Pavia.